Cominciamo tutti, o quasi tutti, a correre senza GPS né cronometri normali e quasi sempre si parte con l'arrivo della primavera. Il nostro viaggio nel mondo del podismo inizia molto spesso in sovrappeso e ci si ferma dopo poche centinaia di metri con il respiro affannoso e la frequenza cardiaca piuttosto alta. Qualcuno dopo pochi allenamenti smette pietosamente perché la corsa sa anche essere perfida a volte e fin da subito ti insegna che non ci sono sconti con lei, non esistono scorciatoie e che ci vuole sudore e cuore per raggiungere anche un minimo risultato. Se l'acido lattico delle prime settimane non ti spezza avrai raggiunto il tuo primo obbiettivo:la costanza. Le endorfine inizieranno a migliorarti l'umore e dopo un mese arriverà il secondo importante obbiettivo: l'alimentazione sportiva. Dopo quattro settimane di corsa regolare infatti è molto facile intuire l'importanza di informarsi su come mangiare per fare sport e ne consegue che ci si informerà molto probabilmente anche di come mangiare quando non si fa' sport imparando a nutrirsi al meglio. Dopo due mesi la bilancia potrebbe iniziare a farti notare che il peso sta' calando ma dai vestiti lo avrai già immaginato e potrai festeggiare il terzo obbiettivo: tornare in forma. Al quarto mese di pratica arriverà la consapevolezza di avere a portata di mano un medicinale naturale. Il numero delle sessioni aumenterà e la corsa risulterà più leggera, la frequenza cardiaca si abbasserà e si inizierà a riuscire a parlare tranquillamente durante l'allenamento. A questo punto se si riuscirà a proseguire con gli allenamenti anche quando arriverà il freddo si potrà approdare al quarto obbiettivo:essere un podista regolare. Quasi sicuramente a questo punto passerà per la testa di comprare quantomeno un semplice cronometro perché il GPS magari ancora non interessa. Con tenacia e impegno si arriverà a correre oltre la classica ora che già ci sembrava tantissimo e nella maggior parte dei casi si comincia a fare qualche gara. Da neofiti si scelgono quasi sempre gare non competitive chiamate anche "tapasciate" che avranno davvero un grande ruolo nel proseguimento della propria "storia podistica" perché ti faranno capire quanti chilometri riesci a correre. Arriverà di conseguenza il GPS che ti darà in tempo reale molte informazioni sulla tua corsa. Dopo un anno avrai sbloccato il livello successivo:sei diventato un runner. Ci dividiamo in tre categorie solitamente:
A) chi corre e correrà sempre in modo tranquillo perché non gli interessano miglioramenti e predilige la corsa rilassante che migliora il benessere generale
B) chi correrà cercando di migliorare sfidando sé stesso
C) chi avendo un talento inaspettato punterà in alto arrivando forse ad una evoluzione importante
Tutti e tre i casi sono buone soluzioni perché ognuno deve svolgere la pratica sportiva nel modo più consono alle proprie caratteristiche ed esigenze. Per chi deciderà di sfidare se stesso oppure tentare un'evoluzione ci sarà da fare i conti con Kronos, il dio del tempo, che sarà bravo a mettere i bastoni tra le ruote. Nei primi anni i miglioramenti saranno rapidi e costanti. Molto probabilmente il fisico sarà trasformato da quelle prime goffe e faticosissime uscite, le gare saranno quasi tutte competitive e cominceranno a farti registrare tempi cronometri interessanti. Arriverà quindi un punto dove migliorare diventerà più difficile, molto più difficile con Kronos che probabilmente se la riderà. Nel frattempo saranno passati degli anni che avranno creato un bagaglio podistico non indifferente premiandoci con un'esperienza che ci aiuterà nel proseguimento sia della vita normale che nel mondo del running. Che fare però quando inesorabilmente i tempi non registreranno più miglioramenti? Ostinarsi a tentare come fa' qualcuno oppure cambiare obbiettivo? Purtroppo tendiamo quasi tutti a legare il miglioramento solo al cronometro, sfidando Kronos, guardandolo in faccia e cercando di limare via anche pochi secondi rispetto ai nostri personal best. E se arrivasse il momento dove serva spostare l'interesse dal time finale a qualcos'altro? Il peso forma magari, oppure la sensazione di fatica mentre si corre o ancora il numero di minuti corsi durante la settimana. Giustamente ognuno sceglierà ciò che più lo stimola ma una passione vissuta al 100% non può solo fissarsi sui tempi cronometrici e dovrà per forza ad un certo punto trovare un rinnovamento. Io ad esempio mi sposterei tra il peso forma e i minuti corsi durante la settimana. Pensa che PB fuori dagli schemi! Questa settimana sono riuscito a correre 450 minuti e il peso è stabile sui 67 kg anche se la testa probabilmente continuerà a dirti: Kronos, Time, Vrémja, Tiempo...

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