- 3500 atleti attendevano il 19 novembre per poter correre la sedicesima edizione della maratona di Verona. La città, soprattutto il centro storico, sembrava vestirsi da running per questo evento correlato da molte altre manifestazioni. Il sabato mattina con i ragazzini delle scuole alla CorriBra mentre insieme alla maratona c'era in programma sia la half marathon che lost 10 km. Non si nega che la fase della partenza è risultata decisamente caotica mentre il mio Garmin non ne voleva sapere di prendere il satellite. Verso le 9 lo starter ha dato il via ed io senza punti di riferimento, oltre ad essere mischiato con i partecipanti della mezza maratona. Ne sono conseguiti 3/4 km troppo veloci. "Fa niente-mi dicevo -rallenta e riprendi un ritmo sostenibile". Appena il satellite ha potuto darmi le info che mancavano ho messo subito il passo sui 4'10"/km e sembrava davvero di andare anche piano :illusioni! Andavo avanti di 5 km in 5 km proprio per ascoltarmi e soprattutto ascoltare il mio corpo ed i segnali che mandava. Lungo l'Adige, tra vie e viette che quasi senza accorgermene ecco il passaggio alla mezza maratona ed il cronometro che diceva 1"28:50. Visto tutto il casino iniziale decido di azzerare il cronometro e ripartire. "Per stare sotto le 3 ore-ragionando- dovresti stare attorno all' ora e 29 nella seconda metà del percorso. Ho iniziato quindi ad inanellare una serie di km ottimi e tutti perfettamente in linea con il risultato che speravo di fare. Però una caratteristica della Verona marathon che si fa presto a constatare è che il tracciato non è per niente pianeggiante. Magari i dislivelli non sono quasi mai eccessivamente impegnativi ma è un continuo leggero su e giù. Il passaggio al 30' km ancora mi faceva sperare ma è negli ultimi 10 km che ti giochi tutto. Al 32' km continuo a stare in linea ma da li a poco tutto sarebbe drasticamente cambiato. Passo il 35' km ma dietro sento brusio. 500 metri dopo vengo raggiunto dai pace maker delle 3 ore. Al 36' la coda del gruppo delle 3 ore inizia a staccarmi. Al 37' ho un gesto d'orgoglio ma per soli 100 metri. Al 38' km però comprendo che tutto sommato potevo abbassare il Personal Best:gioia "endorfinica". Al 39' km corro talmente scoordinato che le vecchiette volevano aiutarmi ad attraversare un ponte sull' Adige. Sopra a quel ponte spengo il Garmin. Al 40' decido che smetterò di correre. Al 41' realizzo che sono già iscritto alla Trevisomarathon 2018. Ultimo km stremato, davvero molto stremato ma con l'Arena sulla sinistra e piazza Bra davanti finisco in progressione chiudendo la gara in 3:03:41 realizzando un miglioramento di 4 minuti rispetto alla Firenzemarathon di un anno fa esatto. Lacrime di gioia, di liberazione, di grande soddisfazione e soprattutto l' orgoglio di avercela messa tutta. Adesso sono in una camera di hotel e dalla finestra si vede l'arrivo della maratona mentre piazza Bra sembra accogliere ogni finischer come fosse un campione e questo è tutto molto bello.
GOOD RUN AMICI PODISTI

Grande Alberto: altri 4 minuti di miglioramento e sei sotto le fatidiche 3 ore. Alla prossima ci riesci e paghi da bere. :)) Virgin
RispondiEliminaComplimenti... penso che dal 38° al 41° se avessimo l'organizzatore della gara a portata farebbe una brutta fine!! ahahah
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