Passa ai contenuti principali

Emilio Fontana...e la storia continua!

Emilio Fontana
Autoritratto 1949

La persona che vi voglio far conoscere oggi non ha nulla a che vedere con il running né con qualsiasi altro sport. Mi immagino che adesso vi starete chiedendo:"ma in un blog nel quale si parla solo di sport presentare una persona che non centra nulla che senso ha?". Forse nulla oppure tutto! Già perché in fondo in fondo il vecchietto che vi sto per presentare stasera ha tra i tanti meriti anche quello che...se io esisto é anche grazie a lui! Ciao nonno Emilio questo post é dedicato a te...pittore del '900.

EMILIO FONTANA (1894-1986)

Inizia giovanissimo, nel 1906, il suo apprendistato presso una ditta di decorazioni a Treviso, dove rimarrà fino al 1911. Nel frattempo frequenta la scuola serale di disegno. Non gli sarà invece possibile più tardi frequentare, come desiderato, i corsi all'Accademia di Brera di Milano, a causa dell'avvento del conflitto del 15 -18.

Notturno a Pieve di Soligo (Tv)

Dei 1911 è la sua collaborazione con il pittore Gobbis di Motta per il palazzo dell'architetto Rupolo da Caneva di Sacile. Lavora successivamente nelle chiese di Fossalta di Portogruaro, S.Michele al Tagliamento, Piavon e Castel San Giovanni di Maniago. L'attività figurativa di edifici sacri costituisce una parte fondamentale del suo percorso artistico lavorativo che si sviluppa, dopo la Prima Guerra Mondiale, col sodalizio con il pittore Giovanni Zanzotto: negli anni che vanno dal 1919 al 1924 i due artisti (tra i quali esiste una solida amicizia) ed eseguono commissioni a Soligo, Rolle, Campo Bernardo. Fontana sarà impegnato,negli anni successivi, nelle chiese di Rolle, Campea, Valmareno, Farrò, Miane, Mosnigo, Sernaglia, Soligo e Solighetto. In quest'ultima si hanno gli interventi più significativi. Sua è la decorazione interna delle pareti, delle colonne in finto marmo, della cupola, e la realizzazione della fascia che percorre in alto l'intero perimetro dell'edificio ricordando le frasi di un inno in latino alla Vergine (all'Immacolata Concezione di Maria Santissima è infatti dedicata questa parrocchiale)

Scorcio d'autunno (1969)

Ma gli incarichi che riceve riguardano anche palazzi: nel 1925 è a Bengasi, in Libia, insieme a Zanzotto, per decorare ed affrescare, su bozzetti di Guido Cadorin, i saloni del municipio. Da '44 è poi impegnato nella decorazione e tinteggiatura dei palazzi dei conti Brandolini e del Castelletto del conte Arrivabene di Follina. Gli stessi Brandolini e la contessa Arrivabene si affidano a lui per un parere quando vogliono modificare qualche elemento ornamentale d'arredo.

Riflessi sul Soligo

A questa attività si affianca poi la collaborazione con il fratello Attilio (si veda la biografia di questi ). Però, per poter mantenere la moglie Palmira Canori (conosciuta a Brescia durante il servizio militare e sposata nel 1921) e di sei figli deve adattarsi a fare anche l'imbianchino: le richieste maggiori arrivano nel periodo pasquale quando la gente tinteggia le pareti delle cucine. L'insegnamento consente di ovviare solo in parte alle difficoltà economiche poiché le paghe non sono certo alte, soprattutto nei primi anni, ma questa esperienza è sicuramente fonte di soddisfazione per Emilio che è professore di disegno per diversi anni al Collegio "Balbi Valier " e per 15 al Collegio "S. Giuseppe" di Follina; lavora dieci anni anche nei corsi complementari per apprendisti di Pieve di Soligo; poi è alla Scuola serale di Pieve. Proprio per l'impegno come artista ed educatore, riceve nel 1976 la Medaglia d'oro dal Comune "al merito artistico ed educativo", che si aggiunge il titolo di Cavaliere della Repubblica del' 61 e a quello di Cavaliere di Vittorio Veneto.

Il vecchio mulino

Davvero notevole e continuo è stato il suo ruolo all'interno della comunità: è per una decina d'anni consigliere comunale, assessore e, per una breve parentesi, vice sindaco; contribuisce alla nascita dell'associazione filarmonica La Malintesa di Solighetto dove per anni è attore, regista, truccatore scenografo; collabora in maniera instancabile nelle iniziative della parrocchia. Nonostante tale ricchezza di impegni ed interessi - ai quali va aggiunta la passione della musica, coltivata suonando il bombardino e la chitarra prima nella la banda musicale di Solighetto, poi in quella di Pieve - Emilio Fontana è riuscito a dedicarsi con vera devozione alla pittura per tutta la sua vita, studiando l'arte del passato attraverso i libri e non stancandosi mai di apprendere da quella grande maestra che è la natura.

A carnevale, il nipote Alberto Bressan "Pasteo" (anni '70)

La moglie Palmira (1977)

San Gallo località di Soligo (Tv)

Fiamme sul bosco

Recentemente

Pochi giorni fa in comune di Pieve di Soligo (Tv) é stato donato al sindaco un quadro importante della collezione privata di Elisa Fontana (mia zia). Questo quadro andrà ad arricchire la mostra permanente che l' attuale giunta ha deciso di allestire in villa Brandolini a Solighetto (Tv) nella quale si potranno ammirare le opere degli artisti più importanti della zona. Per chi avesse provato interesse nel leggere questo post può visitare il sito ufficiale di mio nonno www.emiliofontana.altervista.org sito che é stato creato da Milena Bressan (mia sorella) per ricordo della meravigliosa e straordinaria persona che era il nonno Emilio.

:"...caro nonno con te ho tanti rammarichi...forse il più grande é l' averti potuto conoscere poco perché a 13 anni neanche mi rendevo conto della tua grandezza e serietà. Ma ad oggi a ben 23 anni dalla tua morte vedo che la storia continua...e questo mi riempie di orgoglio. Ciao

Commenti

  1. Complimenti al nonno. Le radici sono importanti ed è bene che ce ne ricordiamo.

    RispondiElimina

Posta un commento

Grazie per aver contribuito ad arricchire il mio blog...

Post popolari in questo blog

Fino all'ultimo metro (biografia di Alberto Bressan Pasteo)

Vuoi scaricare gratuitamente la mia biografia "Fino all'ultimo metro"? Non c'è niente di più semplice perché ti basterà   CLICCARE QUI . Una volta aperto il link procedere con il download Grazie Alberto Bressan Pasteo

Che nessuno spezzi la catena

La luce era soffusa dentro la stanza mentre la medium invitava i presenti a sedersi. L'odore invadente dell'incenso era fortissimo quasi nauseabondo e si mescolava con il profumo di cera delle candele. Attorno al tavolo c'era Francesca, Riccardo, Michele, Davide, Manuela e Nicola. "Signori mi raccomando- urlò la medium- non spezzate la catena!". I presenti si sedettero e si presero per mano mentre la medium iniziava ad andare in trance. "Spirito del blog di Pasteo ci sei!??!!" urlò la medium mentre attorno tutto taceva. "Spirito del blog di Pasteo dacci un segno!". Nulla stava accadendo mentre i presenti iniziavano a dubitare della medium. Quest'ultima, evidentemente irritata, iniziò ad assumere espressioni piuttosto strane. Nel silenzio più assordante, con attorno persone attonite, la donna iniziò ad agitarsi:"sento una negatività, percepisco una persona ostile tra di voi che sta ostacolando il contatto!" La medium con uno sguard...

I "prigionieri"

Una delle affermazioni più comuni alla domanda “cosa ti regala la corsa” é: “la sensazione di libertà!” Oppure “la corsa libera la mente” o ancora “la corsa libera dallo stress”. Io aggiungerei pure che la corsa libera le endorfine che poi migliorano l'umore ma ce ne sarebbero molte altre che sancirebbero il legame tra corsa e libertà. Sembra un paradosso ma in certi casi, rari per fortuna, questa libertà si può trasformare in una vera e propria  prigionia e molto spesso porta all'allontanarsi dalla corsa e dallo sport in generale. A me  sono capitate delle situazioni dove ho potuto davvero vedere in prima persona alcuni casi  che voglio raccontare e per i quali userò nomi di fantasia. La “cella” del cronometro ad esempio! Nel 2008 al termine della Trevisomarathon  incontrai Lucio che era vistosamente nervoso! Era un mio compagno di squadra ed  eravamo fuori dallo stadio Tenni. Sapevo che aveva tentato un tempo molto impegnativo  realizzando un incredibile...