"Non ci riuscirò mai!" è una frase sicura, quasi confortante. La pronunciamo anche ad alta voce a volte e lo facciamo per proteggerci, per abbassare le aspettative degli altri, per costruire un paracadute prima ancora di aver saltato. È la logica che parla: guarda i numeri, analizza i precedenti, misura l’altezza della montagna e conclude, freddamente, che la vetta è fuori portata. Ma poi, nel silenzio che segue quella frase, accade qualcosa di strano. Senti un battito accelerato. Una piccola scintilla che brilla nel buio della razionalità. Mentre la tua bocca dice "è impossibile", nella tua testa, quel luogo segreto dove non esistono limiti , una voce sussurra con una forza incrollabile: "nonostante tutto io ce la farò." Vivere con un obiettivo "impossibile" tra le mani è faticoso. È come camminare su una fune tesa tra il dubbio e la certezza. Molti chiamano questa sensazione "illusione". La verità è che i più grandi traguardi della storia non sono stati raggiunti da chi aveva tutto sotto controllo, ma da chi è stato capace di convivere con questo paradosso: avere il coraggio di ammettere la propria paura, pur continuando a nutrire la propria convinzione. Se la tua mente riesce a visualizzarti dall'altra parte del traguardo, puoi raggiungerlo e realizzare il tuo sogno. È il tuo potenziale che sta bussando alla porta e il tuo cuore vede già il risultato. Non aver paura di questo contrasto. Dire "non ce la farò" è umano, ma crederci nonostante tutto è ciò che ci rende straordinari. Non serve che tutti credano in te. L'unica cosa che conta è proteggere quella piccola voce interna. Nutrirla. Ascoltarla quando il rumore esterno diventa troppo forte. Il fallimento non è non raggiungere l'obiettivo; il vero fallimento è spegnere quella luce.
"Non ci riuscirò ma credo di si" (V.Rossi)

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