"Che fretta c'era maledetta primavera che fretta c'era se fa male solo a me" cantava una trentunenne Loretta Gocci. Era il 1981 quando questo brano veniva trasmesso nelle radio, un successo frutto della partecipazione al Festival di Sanremo dove si classificò seconda. A quei tempi io ero un bambino di 9 anni che giocava a calcio in mezzo alla strada e che sognava di arrivare in serie A come gran parte dei coetanei d'altronde. Se sentivo parlare di primavere sicuramente lo associavo alla stagione che precede l'estate o che succede all'inverno. Poi con il passare degli anni presi coscienza che parlare delle primavere voleva dire anche altro 😂 ma fino ad una certa età non c'ho fatto molto caso. Il tempo vola davvero veloce e non si fa a tempo di dire "sembra ieri che..." ed è già passato un anno basti pensare che ormai sono oltre vent'anni che sono tesserato F.I.D.A.L. e 25 dall'inizio vero e proprio della pratica atletica. Ho avuto tanta fortuna durante questi due decenni con tante gare corse, risultati inaspettati che ho sempre saputo migliorare ma soprattutto con pochissimi infortuni. Le primavere però sono passate da 31, quando ho messo per la prima volta le scarpe da corsa, a 53 e negli ultimi mesi ho iniziato davvero ad avvertire molta più stanchezza. Non sto dicendo che sono vecchio! Sto solo avvertendo sensazioni per le quali sento di dover progettare un futuro con qualche cambiamento che mi porti a continuare a praticare la corsa strizzando più l'occhio al benessere e molto meno al cronometro. Da molte parti mi sono sentito dire sempre la solita menata:"mai mollare", "non dimostri neanche 45 anni", oppure "uno come te non deve smettere di spingere". Già, uno come te, come se arrivato ad una età non più giovanissima fosse un reato o una cosa negativa voler vivere lo sport con meno stress. Essendo da sempre una persona fuori dagli schemi ho progettato un ultimo anno dove allenarmi nel migliore dei modi, ma davvero con il massimo dell'impegno e poi chiudere con progressivi, variazioni di ritmo, ripetute o altre tipologie di allenamenti. In pratica dal primo gennaio 2027 tornerò semplicemente a correre come ho fatto agli inizi. Sono certo che questa sia la scelta giusta. Continuerò ancora a tesserarmi e partecipare a gare FIDAL ma con altre ambizioni. Tra l'altro da poco più di un anno ho comprato un secondo appartamento a Cesarolo (VE) piccolo paesino di 1000 anime alle porte di Bibione e correre in quella zona, anche se lontano da manifestazioni varie e respirare l'aria del mare mi piace davvero molto. "Imparo che non c'è disfatta se posso premiare lo sforzo" (Caparezza)

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