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Il pianeta dei podisti

Resistence doveva perlustrare un nuovo pianeta scoperto recentemente. Era un piccolo robot pensato e realizzato per riuscire a muoversi su ogni tipo di fondo e andare veloce perché le informazioni sul pianeta dove stava per atterrare erano sconosciute. L'unica cosa certa era determinata dall'atmosfera molto simile alla nostra con acqua e sicuramente ossigeno ma il resto era ignoto. Resistence era dotato di una tecnologia avanzata e oltre a ricaricare le batterie grazie a micro pannelli fotovoltaici poteva parlare, interagire, fare foto e video in 4K. Il momento era arrivato e tutto il mondo era col fiato sospeso in attesa che tutto andasse bene. Il vento a 2000 metri dal suolo era molto forte ma nonostante ciò la capsula atterrò senza grossi problemi e Resistence iniziò il suo viaggio in questa nuova ricognizione inviando subito messaggi al centro di comando:"sembra un luogo piacevole -il fondo non è roccioso ma scorrevole -vedo sentieri, sterrati e strade mi dà l'impressione di un posto abitato -confermo presenza di ossigeno-procedo con l'esplorazione". Dotato di una AI molto evoluta Resistence riusciva ad imparare tutto in pochissimo tempo e questo lo avrebbe aiutato tantissimo. Poteva addirittura prelevare campioni di acqua, terra, roccia e altro materiale che sarebbe poi stato analizzato e proprio per questo, a missione conclusa, sarebbe stato recuperato. Dal buio pesto arrivò finalmente l'alba  e Resistence riuscì a scorgere un mondo tutto nuovo. All'orizzonte una città dove tutto sembrava sostenibile, pulito e curato. Resistence stava proseguendo cercando forme di vita che non tardarono ad arrivare. Da dietro infatti arrivò un gruppo di abitanti del luogo e tutti stavano correndo! "Guarda che bel animaletto" gridò qualcuno fermandosi ad accarezzare Resistence che intelligentemente stava già decifrando la loro lingua iniziando in questo modo a comunicare. "Non sono un animaletto -chioso'-sono un esploratore che viene dalla terra e non sono una minaccia". "Nemmeno noi siamo minacce -disse sorridente una donna del gruppo-però non possiamo camminare più di 5 minuti per ciò ale', andale, vamos, run run run!" e tutto il gruppo insieme al robottino ripresero la corsa. "Qui la popolazione assomiglia moltissimo alla razza umana ma è tutta magra -comunicava alla base di comando -ed è tutta piuttosto felice. Mi hanno promesso di portarmi in visita alla loro città, Run city e spiegarmi tutto del loro modo di vivere. L'unico problema attualmente è che non camminano se non per pochi minuti, il resto del tempo corrono e le mie batterie fanno fatica a ricaricare una dispersione tale di energia" e la comunicazione terminò. "Come ti chiami robottino?" chiese un ragazzo giovanissimo. "Resistence e voi?". Incuriosito l'esploratore aveva capito che poteva davvero scoprire tutto di questo strano pianeta e con l'aiuto degli abitanti poteva evitare tanti pericoli. "Io mi chiamo Fartlek -disse un uomo-io Ripetuta" urlò una donna e poi "io Trail, io Slow Run, io GPS..." Resistence continuava ad inviare informazioni al centro:"hanno tutti nomi riconducibili al podismo, non capisco ma tra un po' arriveremo in città e mi lasceranno ricaricare le batterie. Chiudo". La città era bellissima, pulitissima e non c'erano nemmeno dei bidoni. La gente qui riciclava tutto portandosi a casa ogni tipo di rifiuto. Resistence incuriosito chiese ai ragazzi che lavoro facessero e come potevano avere l'elettricità, cibo e tutto ciò che serve per vivere. Tutto era altamente tecnologico ma non c'erano centrali nucleari, dighe o robe simili. L'energia elettrica veniva prodotta dal calpestio del suolo di tutti i podisti perché correre in quel pianeta era una cosa naturale, quasi scontata, se pioveva la generavano coi tapis roulant magnetici che ognuno in casa aveva mentre tutte le costruzioni erano dotate di impianti fotovoltaici molto più potenti ed efficienti di quelli inventati dall'uomo. Ognuno aveva un compito tra chi doveva produrre energia, chi doveva preoccuparsi del cibo, dei vestiti e chi, sempre correndo, doveva fare funzionare i macchinari per produrre il necessario per costruire le case o i beni per tenere sempre alta la qualità della vita. Resistence rimaste stupefatto da quel modo di vivere, quasi affascinato mentre dal centro di comando chiedevano ulteriori informazioni. "Qui la vita è bellissima! Non esistono gare né competizione ma incredibilmente tutti corrono, si salutano e si rispettano. Non conoscono l'invidia, si incontrano senza mai litigare, si aiutano nei momenti difficili , sono sempre felici, non si dividono tra chi è veloce o chi è lento. Secondo me questa società è molto più evoluta dell'uomo!". Dopo qualche giorno l' obbiettivo era stato raggiunto e la missione ormai era conclusa. Il centro di comando era pronto a fare partire una nuova missione per effettuare il suo recupero:"Resistence fatti trovare attorno alla capsula che ti veniamo a riprendere! Resistence!!!Resistence ci sei?". Per diversi minuti non ci fu risposta. Poi, dopo l'ennesimo tentativo, ecco finalmente un segnale da Resistence:"Negativo...centro di comando! Io voglio rimanere qui in questo meraviglioso mondo che ho chiamato il pianeta dei podisti. Qui la vita è bellissima e voglio continuare a stare qui con gli abitanti del posto. Chiudo"

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